Il Crocifisso di san Damiano

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Il Crocifisso di San Damiano, quello che parlò a san Francesco all’inizio della sua avventura spirituale, è davvero un’opera che anche nei dettagli esprime una straordinaria ricchezza spirituale.

Sotto le braccia distese di Gesù vediamo due gruppi di persone. Sono i testimoni della crocifissione del Cristo e, nello stesso tempo, le persone a lui più vicine.

Il primo gruppo, a sinistra, è formato dalla Madre di Gesù e san Giovanni, il discepolo più amato.

Sulla destra troviamo le figure di Maria di Magdala, di Maria madre di Giacomo e del Centurione. In questa scena, Maria tocca la propria guancia con la mano sinistra e con la destra indica san Giovanni che, a sua volta, indica Gesù. Maria di Magdala ha un gesto similare.

Le stesse persone qui raffigurate sono anche testimoni della risurrezione di Gesù, cominciando da Maria di Magdala che, per prima, ha trovato la tomba vuota. Una ulteriore interpretazione afferma che la piccola testa che appare dietro il Centurione, sia quella del figlio guarito secondo il Vangelo di Giovanni, nel brano che conclude: “…credette lui con tutta la famiglia” (Gv 4,46-54). Per questo i piccoli volti in secondo piano apparterrebbero alla famiglia del funzionario reale.

Tutte le immagini a fianco di Cristo hanno il nome scritto sotto i piedi. Sotto le figure di Maria e del centurione si notano altre due persone. A sinistra il soldato romano, conosciuto come Longino, con in mano la lancia con cui ha trafitto il costato di Gesù. Dall’altra parte vediamo Stefanon, il soldato che ha dato a Gesù, come bevanda, la spugna imbevuta di aceto.

San Francesco ha pregato davanti a questo crocifisso di San Damiano.

Come anche Chiara, durante la sua permanenza a San Damiano, dal 1212 al 1253, anno della sua morte. Proprio all’ombra di questo crocifisso santa Chiara e le discepole hanno vissuto la loro chiamata alla santità sulla via della contemplazione, testimoniando la presenza di Cristo nella vita evangelica semplice e povera.

Questa croce è anche testimone di un altro evento. Qui, nei pressi di San Damiano, san Francesco sofferente, infermo e stigmatizzato, ha composto il famoso “Cantico delle Creature”, nel quale chiama “sorella” la morte corporale; e da lei si lascerà abbracciare la sera del 3 ottobre 1226 vicino alla Porziuncola. Aveva 44 anni.

Appena due anni dopo, il Papa Gregorio IX lo dichiarerà Santo.

Il Crocifisso di San Damiano, quello che parlò a san Francesco all’inizio della sua avventura spirituale, è davvero un’opera che anche nei dettagli esprime una straordinaria ricchezza spirituale.

Sotto le braccia distese di Gesù vediamo due gruppi di persone. Sono i testimoni della crocifissione del Cristo e, nello stesso tempo, le persone a lui più vicine.

Il primo gruppo, a sinistra, è formato dalla Madre di Gesù e san Giovanni, il discepolo più amato.

Sulla destra troviamo le figure di Maria di Magdala, di Maria madre di Giacomo e del Centurione. In questa scena, Maria tocca la propria guancia con la mano sinistra e con la destra indica san Giovanni che, a sua volta, indica Gesù. Maria di Magdala ha un gesto similare.

Le stesse persone qui raffigurate sono anche testimoni della risurrezione di Gesù, cominciando da Maria di Magdala che, per prima, ha trovato la tomba vuota. Una ulteriore interpretazione afferma che la piccola testa che appare dietro il Centurione, sia quella del figlio guarito secondo il Vangelo di Giovanni, nel brano che conclude: “…credette lui con tutta la famiglia” (Gv 4,46-54). Per questo i piccoli volti in secondo piano apparterrebbero alla famiglia del funzionario reale.

Tutte le immagini a fianco di Cristo hanno il nome scritto sotto i piedi. Sotto le figure di Maria e del centurione si notano altre due persone. A sinistra il soldato romano, conosciuto come Longino, con in mano la lancia con cui ha trafitto il costato di Gesù. Dall’altra parte vediamo Stefanon, il soldato che ha dato a Gesù, come bevanda, la spugna imbevuta di aceto.

San Francesco ha pregato davanti a questo crocifisso di San Damiano.

Come anche Chiara, durante la sua permanenza a San Damiano, dal 1212 al 1253, anno della sua morte. Proprio all’ombra di questo crocifisso santa Chiara e le discepole hanno vissuto la loro chiamata alla santità sulla via della contemplazione, testimoniando la presenza di Cristo nella vita evangelica semplice e povera.

Questa croce è anche testimone di un altro evento. Qui, nei pressi di San Damiano, san Francesco sofferente, infermo e stigmatizzato, ha composto il famoso “Cantico delle Creature”, nel quale chiama “sorella” la morte corporale; e da lei si lascerà abbracciare la sera del 3 ottobre 1226 vicino alla Porziuncola. Aveva 44 anni.

Appena due anni dopo, il Papa Gregorio IX lo dichiarerà Santo.

 
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