S. Chiara e Gesù Bambino

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Un prezioso episodio della vita di santa Chiara è riportato nel Processo di Canonizzazione ed è Sora Francesca De Messere Capitaneo Da Col De Mezzo che lo racconta sotto giuramento di verità.

«Anche disse che, una volta, nel dì de calendimaggio (primo maggio), essa testimonia vide nel grembo de essa madonna Chiara, innanti al petto suo, uno mammolo (bambino) bellissimo, in tanto che la bellezza sua non se poteria esprimere; et essa testimonia medesima, per lo vedere de quello mammolo, sentiva una indicibile soavità de dolcezza.

E senza dubbio essa credeva che quello mammolo fusse lo Figliolo de Dio… Adomandata che altri fu che vedesse questo, respose che essa sola lo vide e che non lo aveva mai revelato ad alcuna persona; né allora lo averia revelato, se non per laude de tanta santa Madre» (FF 3062).

Che l’episodio narrato non fosse un puro fenomeno di allucinazione mistica o di parapsicologia non solo lo dimostra il fatto che è riferito sotto giuramento, ma che ne viene citato il giorno preciso, che è avvenuto una sola volta, che non riguarda lei stessa ma Chiara, che non è stato mai riferito ad alcuno e che ora è stato riferito unicamente per la glorificazione della Madre.

Se ci fosse stato bisogno di comprovare ancora a quale altezza mistica sia arrivata Chiara nella contemplazione della Incarnazione e natività di nostro Signore Gesù Cristo, questo episodio ne costituirebbe una ulteriore riprova.La solitudine claustrale non ha inaridito il suo cuore, ma lo ha arricchito come non si sarebbe mai pensato; l’incontro con Cristo non impoverisce, ma porta alla più completa realizzazione della persona umana.

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