Davanti al Crocifisso di san Damiano guarigione attribuita a Giovanni Paolo II

Riportiamo il racconto di una guarigione attribuita a Giovanni Paolo II e compiuta grazie a una preghiera fatta fare davanti al Crocifisso che parlò a san Francesco. La guarigione riguarda la repentina scomparsa di una fastidiosa forma cronica di acne. Così la descrive l’autore:

Sono padre Odomaro Michael e vorrei dare testimonianza di come sono stato guarito da una malattia della pelle per intercessione di San Giovanni Paolo Il, nel 2002. Era il 20 ottobre di quell’anno. Dopo la Santa Messa presieduta dal Papa, per la beatificazione di due martiri ugandesi – Jildo Irwa e Daudi Okello -, eravamo stati invitati per un’udienza con il Santo Padre nell’Aula Paolo VI. Mentre attendevamo lì, in mezzo alla folla di gente, un “ufficiale” della Santa Sede venne da me e mi consegnò un biglietto: ero stato scelto, insieme ad altre persone, per portare i miei omaggi al Santo Padre, prima di tornare in congregazione. Per me, essere stato scelto tra una moltitudine come quella di persone – che erano giunte da ogni parte del mondo per la beatificazione e andare ad omaggiare il Papa – era già un miracolo!

Dopo aver ricevuto il biglietto, pensai di chiedere al Santo Padre di pregare per me per due intenzioni: la prima, guarire dalla forma cronica di acne da cui ero affetto ormai da dieci anni. Ero stato in cura da diversi dottori, ma sempre invano. Ero anche stato visitato da uno specialista dermatologo tedesco, ma tutto ciò che riuscì a dirmi fu che avrei dovuto convivere per sempre con la mia malattia. Dopo aver colto al volo la possibilità di venire pellegrino a Roma, dissi a me stesso che questa sarebbe stata anche la possibilità di pregare per ottenere l’intercessione di San Pietro Apostolo. Non avrei mai potuto immaginare che si preparava per me un altro intercessore per questa mia malattia.

Arrivò, dunque, il mio turno di omaggiare il Santo Padre e di chiedergli una benedizione particolare per me. Non appena fui davanti a lui per ossequiarlo e ricevere la tanto sospirata benedizione, immediatamente mi domandò per quale mia particolare intenzione mi sarebbe piaciuto che lui pregasse e subito pensai alla mia malattia cronica di cui gli parlai. Vedendo che mi trovavo in uno stato di gran pena, ascoltò la mia richiesta. Dopodiché mi propose di recarmi ad Assisi e più precisamente nella Cappella di Santa Chiara e di pregare per la mia intenzione di fronte al Crocifisso miracoloso di San Francesco di Assisi. Mi assicurò che avrebbe pregato per me e che sarei guarito presto.

Dopo l’udienza sarei dovuto ritornare in Uganda, assieme agli altri pellegrini con cui ero arrivato, ma oramai il mio programma di viaggio era cambiato per via delle parole dettemi da Giovanni Paolo II.  Mi recai ad Assisi e pregai, come mi aveva suggerito e spiegato il Santo Padre. Dopo tre giorni iniziai ad accorgermi di un grande cambiamento sulla mia pelle: le “pustolette”, dovute all’acne, iniziavano a seccarsi e a guarire.

Una volta giunto in Uganda, tutti i miei amici – che mi conoscevano e sapevano che aspetto avessi prima – rimasero stupefatti e cominciarono a fare domande di come fosse stata possibile una mia guarigione così repentina.  Ad alcuni di essi raccontai il mio incontro con il Papa e ciò che mi aveva detto di fare e molti restarono stupiti di quanto avessi ricevuto.  Da parte mia ero profondamente convinto che tutto ciò fosse stato per intercessione del Santo Padre: da allora sono completamente guarito e sarò sempre grato a Dio per questa grande grazia nella mia vita.

 

[Fonte: rivista “Maria di Fatima”, aprile 2019]