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L’Ascensione di Cristo verso la mano del Padre.

Il crocifisso di San Damiano non appartiene ancora al tipo del Christus patiens, del Cristo sofferente, secondo lo stile che si imporrà a partire dal XIII secolo.

Il Cristo è vittorioso, con gli occhi aperti. La sua vittoria è rappresentata esplicitamente nella cimasa dove vediamo il Cristo che ascende al cielo, fra gli angeli, recando in mano la croce, quasi scettro regale e stendardo di vittoria.

La mano del Padre, in alto, lo accoglie.

Sotto è la dicitura, con abbreviazioni: IHS NAZARE REX IUDEORU (GESÙ NAZARENO RE DEI GIUDEI).

 

 

 

 

Gli occhi aperti del Cristo triumphans

 

 

 

 

 

 

 

 

Due angeli ed un santo (un evangelista o un apostolo?)

Non è possibile identificare con certezza i due santi ai lati della croce, ma non vi è dubbio che essi, comunque, rappresentino l’umanità intera raggiunta dal vangelo, siano essi due evangelisti o due apostoli o il popolo ebraico ed i gentili, riuniti in unità. Il braccio orizzontale della croce spesso viene prolungato con le figure degli evangelisti, ad indicare l’abbraccio del mondo intero da parte del Cristo. E una sottolineatura dell’aspetto cosmico della croce.

 

 

San Giovanni, la Madonna e Longino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maria di Magdata, Maria madre di Giacomo il minore ed il centurione

Il centurione è colui che, vedendo morire Gesù in quel modo, esclama: “Veramente quest’uomo era figlio di Dio” (Mc 15,39). Non è chiaro chi siano le piccole figure vicino al centurione. Si è ipotizzato che la figura (o le figure) all’altezza della spalla del centurione possano essere il figlio (e l’intera famiglia) guarito da Gesù, per una identificazione errata fra il centurione della croce ed il centurione del miracolo.

 

 

 

 

 

Il sangue bagna sei santi non più identificabili

Alla destra delle gambe del crocifisso è visibile un piccolo gallo, allusione al tradimento di Pietro o, più probabilmente, al sorgere del nuovo sole, il Cristo, il vero Oriente.