Il messaggio delle sorelle Clarisse per la “Festa del Voto”

Festa del Voto 2025

Carissimi, il Signore vi dia pace!

E’ proprio accompagnati dall’augurio di pace che vogliamo accostarci alla figura di Chiara in questa annuale Festa del Voto.

Il mondo, devastato dalle guerre, e i cuori umani, turbati da tante situazioni angoscianti a livello materiale, morale ed ambientale, hanno bisogno di pace proprio come l’avevano gli abitanti di Assisi e le stesse Sorelle di San Damiano nei due drammatici assedi  della nostra città, ai tempi di Chiara.

La nostra santa si è posta davanti al potere violento degli assalitori non con le armi ma con una duplice presenza, quella del Signore, custodito nel cuore della sua ardente preghiera e nella cassettina d’avorio che conteneva il suo Corpo Eucaristico, e quella delle sue Sorelle che erano strette a lei nella fede, nel timore e nell’invocazione di salvezza per loro e per tutti. L’amore a Cristo, che rinnova la sua promessa ”io vi custodirò sempre”, e l’amore fraterno che unisce la Comunità di San Damiano, assieme al gesto estremo di carità di Chiara che si fa portare innanzi alle altre,  come corpo offerto  a difesa delle sorelle, hanno avuto il potere di neutralizzare la violenza: “li saraceni se partirono per tale modo, che non fecero alcuno nocumento o danno” e, successivamente, “se partì quello esercito, essendo rotto e sconquassato. E da poi la città de Assisi non ha avuto più alcuno esercito sopra di sé.” (testimonianza di sora Francesca al Processo di canonizzazione di S. Chiara F.F. 3060/3061)

Chiara è modello per noi di quella “pace disarmata e disarmante, umile e perseverante che viene da Dio” a cui, nell’oggi della storia e della Chiesa, ci ha invitati fin dall’inizio del suo pontificato il nostro papa Leone XIV (Prima benedizioneUrbi et Orbi).

La forza unificante dell’amore a Cristo, cuore della nostra fede, e del camminare assieme uniti nella speranza è l’unica via di bellezza, bontà e verità capace di salvare il mondo, di salvare l’umano: “La terra riposerà, la giustizia si affermerà, i poveri gioiranno, la pace tornerà se non ci muoveremo più come predatori, ma come pellegrini. Non più ognuno per sé, ma armonizzando i nostri passi ai passi altrui. Non consumando il mondo con voracità, ma coltivandolo e custodendolo.” (Papa Leone XIV ai Partecipanti al Giubileo delle Associazioni e dei Movimenti).

Chiara, donna “lieta nella speranza, costante nella tribolazione, perseverante nella preghiera” (cfr. Rm 12,12), questa sera, ci pone una domanda impegnativa sulla nostra fede in Gesù, sulla nostra capacità di camminare in comunione con gli altri, su dove poniamo la nostra sicurezza nelle quotidiane sfide della vita. La sua testimonianza è un invito forte a non perdere mai la speranza che ci è stata donata, a tenerla stretta trovando rifugio in Dio il quale ci dà la capacità di incamminarci nella via dell’amore disarmato e disarmante anziché in quella della paura difensiva e dell’affermazione di noi stessi.

Santa Chiara interceda per noi perché, come lei, possiamo “abbondare nella speranza” (Rm 15,13) per testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore; e benedica dal cielo questa processione cittadina, civile e religiosa, che ci riunisce come popolo in cammino, “pellegrino nella speranza”.

                                                            Le vostre sorelle Clarisse.