Un uomo fatto preghiera

image_pdfimage_print

Francesco “fatto preghiera”, così Tommaso da Celano definisce il santo. “Non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso tutto trasformato in preghiera vivente”. Quando il suo spirito era nel pieno del fervore, egli con tutto l’esteriore e con tutta l’anima si ritrovava già in Dio. Francesco, assorto in preghiera, estatico in mezzo al creato o rapito nella contemplazione, in trasposrto d’amore dinanzi al Crocifisso, è l’immagine più consueta e più vera. Assetato di Dio, amante del silenzio ricercava i luoghi solitari, appartati, remoti: prediligeva gli eremi.

La preghiera era la sua consolazione, la sua difesa. Quante notti passate in preghiera, nelle selve, “invaso da soave dolcezza, da commozione, da festante giubilo”. Di tanto spazio donato a Dio ci sono giunte alcune preghiere. Forse più di altri Scritti ne rivelano la santità: aprono gorghi di luce nell’anima, effusioni d’amore nel cuore. E ne manifestano la spiritualità: il modo di porsi dinanzi a Dio, di lodarlo, ringraziarlo, benedirlo.

Accenniamo ad alcune:

– “Chi sei tu, dolcissimo Signore mio e chi sono io, miserabile verme e disutile servo tuo..?”

– “O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti prego che tu mi faccia innanzi che io muoia, la prima, che in vita mia senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nell’ora della tua acerbissima passione; la seconda si è che io senta nel cuore  mio, quanto è possibile, quell’eccessivo amore, del quale tu, Figlio di Dio, eri acceso a sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori”.

– “Sommo, glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio e dammi fede retta, speranza certa e carità perfetta, senno e conoscimento o Signore, perché adempia il tuo santo e verace comandamento”.

– “Rapisca, ti prego, o Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, affinché io muoia per amore dell’amore tuo come tu ti sei degnato di morire per amore dell’amor mio”.

– “Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio, concedi a noi miseri, per la forza del tuo amore, di fare quello che sappiamo che tu vuoi e di volere sempre quello che a te piace, affinché sempre più interiormente purificati, interiormente illuminati e infiammati dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore Gesù Cristo e, con l’aiuto della sola tua grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nell’Unità semplice vivi e regni e sei glorioso, Dio onnipotente, per tutti i secoli dei secoli. Amen”.

Santi

Articolo successivo

San Pasquale Baylon