Cenni storici su S. Chiara

Cenni storici su Chiara d’Assisi

Chiara di Assisi

(20 gennaio 1193 – 11 agosto 1253)

Nel 1209 Francesco di Assisi andò a Roma per chiedere a papa Innocenzo III l’approvazione del suo modo di vivere evangelico, e realizzare, insieme ai suoi primi compagni, una vita basata sulla sequela proposta da Gesù ai suoi discepoli. Questo stile di vita si fondava essenzialmente sulla sequela del Signore nella povertà e in fraternità, per annunciare così il Regno di Dio. Il papa Innocenzo III approvò a voce questa richiesta (Cf. Regola di Francesco del 1221, Prologo 2-3). Poco dopo questo avvenimento si presentò a Francesco la prima giovane vocazione femminile: fu la concittadina Chiara degli Offreducci, figlia di una nobile e ricca famiglia di Assisi. Questa giovane chiese di seguire la stessa vita di povertà di Francesco, secondo la perfezione del Vangelo ed egli l’accolse ben volentieri. Era la notte seguente la domenica delle Palme, tra il 27e il 28 marzo 1211, nella chiesetta della Porziuncola nella piana di Assisi (secondo altri era il 18/19 marzo 1212), quando Francesco in presenza dei suoi frati tagliò i capelli a Chiara, segno dell’inizio della vita di penitenza e della consacrazione.
Francesco diede alla giovane un programma di vita (forma vitae) basato su questo principio: la sequela del Signore Gesù secondo la perfezione del Vangelo e secondo la condizione della donna, il cui modello è la Vergine Maria. Ciò significa vivere e realizzare la vita evangelica, come figlia ed ancella dell’altissimo Padre, Signore del cielo e della terra, come madre del Signore Gesù, e come sposa nello Spirito Santo (cfr. Regola di Chiara 6,3), nel silenzio della vita consacrata a Dio nel corpo e nello spirito (1Cor 7,34). Chiara prese con entusiasmo e decisione questa forma vitae, di stile nuovo nel panorama della Chiesa.

L’esempio di Chiara fu immediatamente seguito da altre giovani: dalla sorella minore Agnese, da altre concittadine, dalla prima proveniente da Perugia, che fu chiamata sr. Benvenuta, e da molte altre. Nell’estate del 1212 sono già nominate cinque consorelle ed altre rimaste ignote (cfr. Processo di canonizzazione di Chiara 1,43-57). L’esempio della vita condotta nel monastero di Chiara – San Damiano presso Assisi – fu come un faro luminoso, che dà il via al movimento, che noi chiamiamo Clariano o Secondo Ordine Francescano, con successive fondazioni di altri monasteri. Tra il 1217 e il 1219 ne sono numerati già nove: Assisi, Spello, Foligno nella Valle di Spoleto; Perugia, Arezzo, Siena, Firenze, Lucca, Tortona, (ed altri non nominati). Alla morte di Chiara (11 agosto 1253) vi sono in Italia già 115 monasteri e fuori d’Italia altri 50. All’inizio del XIV secolo sono 413. Entravano in questi monasteri sia umili giovani, sia le figlie di nobili, duchi, principi e re (di Francia, di Boemia).

Il peso di questo movimento fu nella Chiesa ben rilevante. Il Concilio Lateranense IV si interessò anche di questo (Novembre 1215, Const. XIII). Subito dopo se ne preoccupò papa Onorio III (1216-1227). Successivamente papa Gregorio IX (prima da cardinale e poi da papa) andò più volte a San Damiano da Chiara e le Sorelle e rilasciò loro documenti scritti. Così pure papa Innocenzo IV si recò due volte a San Damiano per far visita a Chiara (nei primi di maggio e nella prima settimana di agosto 1253). Inoltre, ne volle presiedere il rito funebre (12 agosto 1253) e ordinò di trasferirne la salma da San Damiano in città, dove poi fu costruita per volontà di Alessandro IV la monumentale chiesa (1257-1260) dedicata alla santa, rapidamente canonizzata.

Chiara fu la prima donna che scrisse una regola di vita per le donne e ne chiese l’approvazione scritta a papa Innocenzo IV, che gliela concesse rapidamente con la lettera bollata Solet annuere. La richiesta fu nella prima settimana di agosto del 1253 (forse l’8); il papa la firmò il 9 agosto, il 10 fu inviata a Chiara a San Damiano, che la ricevette e la baciò con devozione il giorno prima di morire, pacificata per aver trovato un posto specifico nella Chiesa. La canonizzazione di Chiara avvenne nella nuova cattedrale di Anagni il 15 agosto 1255, da parte di papa Alessandro IV. È stata proclamata Patrona della Televisione da Papa Pio XII il 14 febbraio 1958, per la visione portentosa che ebbe da ammalata nel suo monastero di San Damiano che le permise di seguire la celebrazione eucaristica che si stava svolgendo nella notte di Natale 1252 presso la Basilica di S. Francesco in Assisi.

Le figure di Clarisse preminenti nel secolo XIII oltre a Chiara (+ 1253) sono: Agnese sua sorella (+ 1253), Filippa Mareri (+ 1236), Margherita Colonna (+ 1280), Agnese da Praga (+ 1281/2). L’ultima canonizzazione di una Clarissa è stata nell’ottobre scorso 2010: sr. Camilla Battista da Varano del monastero di Camerino.

Attualmente i monasteri delle Clarisse nel mondo sono oltre un migliaio, con circa 12.000 religiose, tutti nati dalla planctula beati Francisci, compreso il Protomonastero di s. Chiara in Assisi, comunità erede di quella di s. Damiano fondata dall’assisiate.

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