Sulle orme di Gesù povero

L'itinerario di vita di Chiara d'Assisi

La sua spiritualità incentrata sulla persona di Gesù e il santo Vangelo; la radicalità di sequela senza compromessi, eppure coniugata con un’umanità e femminilità capaci delle espressioni più delicate di amore fraterno e di sapiente discretio; la sua fede cristallina, radicata nella tradizione della Chiesa e nello stesso tempo aperta alla novità dello Spirito... Sono questi solo alcuni tratti dell’affascinante personalità di Chiara, che ci attraggono e ci provocano, trovandoci spesso impreparati a mettere insieme gli opposti, ciò che sembra inconciliabile, perché siamo abituati a ragionare per esclusivismi. Come se radicalità evangelica e penitenza non si accordassero con umanità e gioia di vivere, se obbedienza alla Chiesa fosse sinonimo di mancanza di libertà e ostacolo all’espressione del carisma, se appartenenza totale a Cristo nella verginità e nella clausura significasse mortificazione della dignità femminile o chiusura nei confronti del mondo.

Facciamo fatica a mettere insieme ciò che sembra inconciliabile perché non crediamo ancora fino in fondo al mistero dell’Incarnazione: «Il Verbo si fece carne» (Gv 1,14). Lógos e sàrx, Verbo e carne, Dio e uomo... La nostra non è la fede dell’aut aut, ma dell’et et, della sintesi operata dall’amore, che è il principio fondamentale del Cristianesimo: «Dio è amore», afferma san Giovanni (1Gv 4,16). Se si rimane fuori della logica dell’amore – un amore senza misura, quello che ha la sua massima rivelazione nella morte in croce di Gesù –, è difficile comprendere qualcosa della fede cristiana, in cui l’unità tra verità e amore fa saltare ogni altra categoria umana. Ed è difficile comprendere nella loro vera grandezza tutte quelle persone che hanno creduto in questa logica e per essa hanno giocato la loro vita (m. Chiara Agnese Acquadro).

 

Il Protomonastero

Da San Damiano a Santa Chiara

La vita di Chiara si consuma nel piccolo chiostro del monastero di San Damiano, in una gioiosa sequela di Cristo povero e crocifisso. In una vita semplice, laboriosa e fraterna, attraverso la via della povertà, ella si apre al mistero di Dio. Il dono della fraternità è frutto di questo cammino: con lei nasce una nuova forma di vita, quella delle Sorelle Povere, poi chiamate Clarisse.

Negli anni immediatamente seguenti alla morte di santa Chiara la primitiva comunità clariana si trasferì dal Monastero di San Damiano, situato nella campagna di Assisi, entro la cinta di mura della città. Il monastero, edificato a fianco della basilica che custodisce il corpo della Santa, ricevette il titolo di Protomonastero dal Papa san Pio X nel 1912, ricorrendo il VII centenario della fondazione dell’Ordine.

Dopo numerosi aiuti dati nel passato a varie comunità (fondazione di Alcamo S. Cuore, aiuti a Fanano, Urbino e Napoli), nel 1944 dal Protomonastero partirono le fondatrici del Monastero di S. Chiara in Milano, e negli ultimi decenni del ‘900 sono state realizzate le fondazioni di Ciudad Darío in Nicaragua (che a sua volta ha fondato i monasteri di Comayagua in Honduras, Paraiso de Cartago in Costa Rica, Managua e Chinandega sempre in Nicaragua), Borgo Valsugana in diocesi di Trento, Kamonyi in Rwanda (che a sua volta ha fondato il monastero di Musambira sempre in Rwanda e di Ouahigouya in Burkina Faso). Figure eminenti per santità, negli ultimi secoli: M. Chiara Colomba Angeli († 1893); M. Chiara Cherubina Saraceni († 1865); Sr. Chiara Camilla Celina De Marchi († 1926).

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    Piazza S. Chiara, 1

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